La focaccia dolce è una specialità della cucina alessandrina. Se entrate in qualche panetteria nelle vie del centro di Alessandria, potrete sicuramente trovare tra le varie focacce anche la focaccia dolce alessandrina: un soffice lievitato, dalla superficie croccante, perché ricoperto di zucchero che durante la cottura tenderà a caramellarsi.
A questa ricetta di base, si possono aggiungere altri ingredienti che si sposano bene con il sapore dolce della focaccia. Approfittando della stagione autunnale e il periodo della vendemmia, possiamo preparare una focaccia dolce all’uva Nebbiolo, direttamente dalle colline delle Langhe.
L’uva Nebbiolo, caratteristiche e usi in cucina
Il Nebbiolo è forse il più antico vitigno autoctono a bacca nera in Piemonte, tra i più nobili, tanto da essere definita “La Regina delle Uve Nere”. La zona con la più alta concentrazione di vitigni Nebbiolo è la ricca terra delle Langhe, in modo particolare nel territorio di Barolo e Barbaresco.
Da quest’uva nasce, dopo un anno di invecchiamento, il Nebbiolo Langhe DOC. Dopo tre anni di invecchiamento, di cui almeno 18 mesi in botte di rovere, nasce il Barolo DOCG, chiamato non a caso “il re dei vini, il vino dei re”.
Sempre da uva Nebbiolo 100%, viene prodotto il Barbaresco DOCG, in soli 4 comuni, con un invecchiamento di 26 mesi di cui 9 in botte di legno.
Perché si chiama Nebbiolo? Due sono le ipotesi a riguardo, entrambe legate alla nebbia. La prima riguarda gli acini d’uva, coperti da una leggera “pruina”, una sorta di cera biologica che si forma per proteggere l’uva da fattori esterni, e che ricorda la nebbia.
La seconda ipotesi, invece, rimanda al periodo dell’anno in cui viene raccolta quest’uva, tardiva rispetto alle altre uve da vino di queste zone. L’autunno, con le prime nebbie, è infatti il periodo perfetto per la vendemmia dell’uva Nebbiolo.
Solitamente il vino Nebbiolo, nella sua versione giovane, ma anche invecchiata, sotto forma di Barolo o Barbaresco, si sposa bene in abbinamento a primi piatti tipici della cucina piemontese e delle Langhe, come i tajarin al ragù, oppure al classico bollito misto piemontese.
Con l’uva avanzata dalla vendemmia, potete preparare un dolce alternativo, che ricorderà molto la schiacciata all’uva tipica toscana.
La schiacciata all’uva toscana
Preparando la focaccia dolce all’uva Nebbiolo, il riferimento alla schiacciata all’uva toscana risulta d’obbligo.
La schiacciata all’uva è un dolce tipico della tradizione toscana, preparata nel periodo della vendemmia e conosciuta anche come schiacciata fiorentina. Nata come piatto povero, viene preparata soprattutto nelle provincie di Firenze e Prato, con l’impasto della pasta del pane e uva canaiolo, utilizzata anche nella produzione del Chianti.
La particolarità della schiacciata con l’uva sta nella presenza dei semini dell’uva che non devono assolutamente essere tolti, anzi, dovranno sentirsi sotto i denti, a ogni morso. Lo stesso discorso varrà anche per la focaccia dolce all’uva Nebbiolo.
Focaccia dolce all’uva Nebbiolo: la ricetta
Per preparare la focaccia dolce all’uva, seguite la ricetta della focaccia dolce alessandrina. L’uva Nebbiolo andrà aggiunta con l’ultima lievitazione, prima di infornare la focaccia.
Durante la cottura, l’uva tenderà ad ammorbidirsi e a perdere il suo succo dolciastro che, insieme allo zucchero, tenderà a caramellarsi.
Focaccia dolce all’uva Nebbiolo
Ingredienti
- 450 g di farina metà Manitoba e metà farina 0
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1/2 bustina di lievito di birra secco o 13 g lievito di birra fresco
- 100 ml acqua
- 100 ml latte tiepido
- 1 cucchiaio olio extravergine
- 7 g sale fino
- uva nera da vino o uva fragola q.b.
per la salamoia:
- 25 g olio
- 25 g acqua
- 100 g zucchero
Istruzioni
- In una terrina versate l’acqua, il latte, lo zucchero e l’olio. Sciogliete all’interno il lievito di birra e mescolate. Unite man mano la farina, e, verso la fine, il sale. Incominciate a mescolare con un cucchiaio di legno, poi continuate a impastare a mano, fino a ottenere un panetto liscio ed elastico.
- Lasciate lievitare l’impasto, coperto da un canovaccio, per mezzora in un luogo tiepido. Passata la mezzora, togliete l’impasto dalla ciotola, schiacciatelo con le mani e fate un giro di pieghe a portafoglio. Formate una palla e rimettete l’impasto nella ciotola. ricoprendo l’impasto con pellicola. Fate ancora mezzora di lievitazione.
- Stendete l’impasto con le mani sulla placca del forno unta con un po’ d’olio. Mentre si stende la pasta, con le dita fare i classici ‘buchi’ della focaccia, che verranno poi ricoperti di zucchero. Una volta stesa, mescolate acqua e olio e versate questo liquido sulla focaccia distribuendolo bene con le mani: in questo modo la salamoia finirà dentro i buchi della focaccia. Lasciate riposare la focaccia ancora per mezzora prima di infornare.
- Lavate l’uva e asciugatela. Distribuite i chicchi d’uva sulla superficie della focaccia lievitata, schiacciatela leggermente con le mani per farla affondare nell’impasto.
- Distribuite altro zucchero su tutta la focaccia e infornate a 250° in forno statico per 15-20 minuti, comunque fino a doratura.
- Togliete dal forno la focaccia e lasciatela raffreddare prima di gustarla.
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