Tutti conoscerete il bonèt, un budino di antica tradizione piemontese, cotto a bagnomaria con cacao, liquore e amaretti secchi. Questo dolce semplice racchiude in sé un significato profondo e una storia che passa di generazione in generazione, mantenendo viva la tradizione e cultura piemontese.
Pochi sanno che esiste anche il bonèt bianco alla monferrina, l’antica versione del classico bonèt, senza cacao. Un dolce tipico del Monferrato che raramente si trova oggi nei locali piemontesi, perché il bonèt al cacao è quello che ha avuto la meglio tra i due. Eppure qualche trattoria tipica ancora lo propone.
Questa è la ricetta che non conoscete, quella rimasta nell’ombra, scritta su un foglio volante, ingiallito e con qualche macchia d’unto. La calligrafia è quella veloce e frenetica di mio padre, che scrisse le indicazioni sotto dettatura di Nonna Maria, la quale preparava il bònet bianco alla monferrina come dolce tipico della domenica.
Questo bonet è considerato più povero e casalingo rispetto al classico bonèt al cacao. Ma per me resta il “budino di Nonna Maria”, perché così era per mio padre e così per tutta la mia famiglia. Ogni volta che lo si prepara in casa, si segue esclusivamente questa ricetta, quella della mia nonna.
Ma se volete provare il bonèt tipico piemontese, quello classico al cacao e rum, seguite il link e ditemi quale preferite tra i due!
Per altre ricette di origine piemontese ➡ Piatti tipici piemontesi
Bonèt bianco alla monferrina
Ingredienti
- 50 g amaretti secchi
- 6 uova 2 intere e 4 tuorli
- ½ litro di latte
- 150 g di zucchero
- 1 stecca di vaniglia
- caramello per decorare
Istruzioni
- Tritare grossolanamente gli amaretti e distribuirli sul fondo di uno stampo imburrato.
- A parte, sbattere le uova con lo zucchero, fino a raggiungere una consistenza spumosa.
- Versare in questo composto il latte precedentemente fatto bollire con la vaniglia, mescolando con cura.
- Passare questa crema al colino e versarla nello stampo.
- Far cuocere in forno a bagnomaria, 180°, per circa 30 minuti. Controllare sempre la cottura del bonèt con uno stecchino: se esce pulito, il bonèt è cotto.
- A cottura ultimata, sfornate, fate raffreddare e poi mettete in frigo a riposare per tutta la notte.
- Sformate il budino e servite, a piacere con un po' di salsa al caramello.
Note
O sulla pagina facebook Maccaroni Reflex.. vi aspetto!
Deve essere molto buono anch’io adoro gli amaretti. Belle immagini di presentazione. Buona giornata.
Grazie mille, sono contenta che la ricetta abbia incuriosito e le foto abbiano creato un bell’ effetto per la presentazione 🙂
Che bello questo budino, assomiglia tanto a quello di mia nonna, solo che lei una punta di cacao la metteva: veniva una specie di bonet pallidissimo… E poi che meraviglia i vecchi quaderni e la sua ricetta scritta a mano. Anch’io adoro spulciare tra vecchie ricette di famiglia, quelle poche che si non conservate.
Felicissima di conoscerti tra pochi giorni! Un abbraccio
Ciao Laura! Che bello ritrovarti! Sono contenta che ti sia piaciuto questo budino di famiglia, non immagini quante ricette scritte a mano ho custodite tra libri e vecchi quaderni! Ogni tanto mi piace condividerle qui, lo rifarò senz’altro in futuro!
Un abbraccio e a giovedì!
[…] ancora, detto “alla monferrina”. Ne ho già parlato in passato e presentato come “il budino di Nonna Maria“, ma altro non è che un budino agli amaretti molto semplice da fare e senza la presenza del […]
Non c’è la temperatura del forno. L’ho cotto a 180
30 minuti di cottura sono pochi è uscito mezzo crudo la parte dei biscotti ha una strana consistenza.
Pessimo risultato è finito in spazzatura.
Cara Nadia, mi dispiace che non ti sia venuto, la ricetta è di mia nonna e ti assicuro che in anni e anni non è mai venuta male. L’hai cotto a bagnomaria? Sicuramente la temperatura va bene sui 180°, anche 200°, ma a volte cambia leggermente da forno a forno. Sarebbe sempre meglio, prima di tirare fuori dal forno, di controllare con uno stecchino la cottura. Se esce pulito, il bonèt è pronto. Poi un altro segno indicativo è la crosticina che si forma sulla superficie ad indicare che il bonèt è cotto. Se lo rifarai fai attenzione a questi passaggi, e ricordati di sformarlo da freddo! Fammi sapere
Se gli amaretti sbriciolati si mettono sul fondo dello stampo quando il dolce verrà capovolto siul piatto gli amaretti ranaoo sopra il budino e non sotto come nella foto. Ergo, la foto riguarda un altro budino….
Gli amaretti, quando si aggiunge il liquido, vengono a galla. ERGO, una volta cotto e capovolto, gli amaretti risulteranno un po’ sul fondo e un po’ dentro al bonèt. La ricetta è collaudata, fatta da anni e anni, e quella nella foto è sempre la stessa. Se provasse la ricetta scoprirebbe che è esattamente così. Arrivederci.
Che ispirosa anche questa versione del bonet! Come si prepara la salsa al caramello con cui l’hai servito? e in particolare i cristalli di caramello? grazie!
Ho fatto il caramello con zucchero e acqua, semplicemente, una volta pronto l’ho fatto colare sulla carta forno aiutandomi con un cucchiaio. Si addensa subito e diventa duro in pochissimo tempo! Se invece vuoi che rimanga liquido, lo prepari e poi lo metti sul fondo dello stampo. Ci versi sopra il composto del bonèt e cuoci. Quando sformerai il dolce, il caramello sarà liquido 😊
Grazie mille, proverò!