Il Monferrato è un territorio ricchissimo: persino una persona che ci vive a pochi passi, come me, può rimanere sorpresa scoprendo i suoi bellissimi paesaggi e i piccoli gioielli che nasconde nei suoi vari paesi.
Basti pensare che nel 2014 il Monferrato è stato riconosciuto come patrimonio Unesco per Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e ancor prima, nel 2003, il Sacro Monte del Santuario di Crea è entrato nella lista dello stesso patrimonio Unesco tra i Sacri Monti del Piemonte e Lombardia.
È per questo che sabato 29 settembre ho voluto partecipare al’ Educational Tour nel Monferrato rivolto a giornalisti e blogger italiani: per conoscere ancora meglio la mia terra e raccontare le bellezze e le risorse attrattive che il Monferrato ha da offrire.
Educational tour tra le colline del Monferrato
L’educational tour, organizzato per promuovere il Festival Itaca Monferrato 2018, fa parte dei progetti culturali di Ca’Mon nati dalla Confraternita degli Stolti.
Questa associazione culturale ha un obiettivo: promuovere e valorizzare il Monferrato in tutta la sua interezza. Il Festival Itaca Monferrato non è altro che un modo di far conoscere il territorio ai turisti con un fitto calendario di eventi, degustazioni, merende, chiacchierate e attraverso la conoscenza di tanti angoli fra il Casalese e l’Astigiano.
Il Festival si svolgerà dal 13 al 21 ottobre e toccherà tanti paesi sparsi nel Monferrato, tra camminate, giri in bicicletta e tour a piedi: leggete il programma completo per avere maggiori informazioni.
Il nostro tour ha inizio da Casale Monferrato, capitale del Monferrato Unesco. Da qui si parte verso Cella Monte, recentemente inserita tra i borghi più belli d’Italia. Comune ricco di infernot, cavità scavate nella pietra, luogo di incontro dei contadini, ma anche patrimonio Unesco, legati alla storia della vinificazione in Piemonte.
Il Monferrato e gli infernot
Nei paesi del basso Monferrato si trovano gli infernot, più che semplici cantine, ma vere e proprie cavità scavate nella pietra da cantoni (pietra arenarica), a mano, intorno alla seconda metà dell’800. Erano pensati per la conservazione del vino più pregiato, da tenere per le grandi occasioni. Doveva restare al buio, a una temperatura sempre uguale, intorno ai 15° e con un tasso di umidità dal 60% in su.
Gli infernot sono delle vere e proprie opere d’arte pregne di cultura monferrina: ogni contadino aveva e ha tutt’ora il suo infernot, tanto che gran parte sono di privati. Coprono una vasta area del Monferrato e costituiscono il cosiddetto circuito degli infernot riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, di cui fa parte anche Cella Monte. Qui si trova infatti l’Ecomuseo della pietra da cantoni, pietra che connota tutto il paesaggio monferrino e con cui, dagli scavi per creare gli infernot, si costruivano le case.
Ed è a Cella Monte che visitiamo l’infernot dell’Azienda agricola Cinque Quinti e degustiamo il loro ottimo vino, rosso da tavola e bianco DOC Arneis. Cinque Quinti nasce nel 2008 dall’idea e la passione di cinque fratelli, che decidono di portare avanti l’azienda famigliare fino ad arrivare dove sono oggi: dal 2015 vinificano il Barbera e dal 2017 il Dedalo, vino bianco derivante da un Arneis. Tra i loro prodotti, oltre a uva e vino, non mancano cereali, pioppi e tartufi.
Tanti anche gli eventi per farsi conoscere, tra degustazioni, yoga in vigna e fattoria didattica per i più piccoli. Per il Festival del Monferrato, sabato 20 Ottobre anche Cinque Quinti partecipa e apre le sue porte ai turisti con l’evento “SHAKE’N’ROLL” – Solo musica dal vino.
Il Monferrato e le chiese romaniche
Il Monferrato è anche patrimonio di arte, architettura, cultura materiale e immateriale, testimoniato dalla presenza di molti borghi, castelli e chiese romaniche. Per questo nel Monferrato astigiano si trova il cosiddetto circuito delle chiese romaniche, edifici sacri nati a cavallo dell’anno mille.
Sono tante le chiese disseminate tra le colline, spesso intatte, altre ristrutturate, altre semi nascoste. Un tempo completamente colorate, oggi gli interni sono quasi tutti imbiancati con la calce viva, per disinfettare nei periodi di peste.
Molto caratteristica la chiesetta di San Nazario, in una posizione isolata e un gran bel punto panoramico sulle colline del Monferrato.
Prima di raggiungerla la pausa pranzo ai piedi della chiesa è d’obbligo: la Cascina San Nazario di Montechiaro d’Asti è un locale a conduzione famigliare i cui prodotti sono tutti di loro produzione. Ed è un po’ come sentirsi a casa.
Il tour continua con il bus, passando tra i vari paesini e arrivando sui punti più alti delle colline: non si può non rimanere incantati di fronte alla bellezza del paesaggio monferrino. Distese di vigne, ma anche di campi dalle mille sfumature, boschetti qua e la che danno ancora quel tocco di verde acceso. Per arrivare all’ultima tappa del nostro tour abbiamo la possibilità di godere di queste meraviglie, fermandoci a passeggiare nelle vigne e assaggiando qualche chicco d’uva.
La grappa Mazzetti d’Altavilla
Ultima tappa di questo magico tour è la distilleria della Famiglia Mazzetti ad Altavilla Monferrato.
Dal 1846 i Mazzetti producono grappe e liquori dalle migliori vinacce provenienti da diverse aree del Monferrato.
Le vinacce distillate ad arte con apparecchi di rame a vapore e la passione di Famiglia sono gli unici ingredienti delle Grappe Mazzetti d’Altavilla. Dalle più tradizionali alle più raffinate ed invecchiate, sono, come quelle prodotte dal padre Filippo Mazzetti, prodotti rappresentativi di tutti i profumi, le biodiversità e le tradizioni del territorio del Monferrato e del Piemonte.
Anche in questa azienda è possibile partecipare a visite guidate, degustare le grappe nell’enoteca e anche affittare interamente il locale per cerimonie o altri eventi. Un’ottima location dai profumi inebrianti.
Tra la musica della Filarmonica di Occimiano e la degustazione della grappa, brindiamo per l’inaugurazione del Festival Itaca 2018, sperando di attirare sempre più turisti e di far amare chi queste terre le abita e ancora non conosce tutto ciò che il Monferrato ha da offrire.
Meraviglioso reportage sul monferrato!! Augurissimi per il tuo onomastico, carissima Francesca!!
Ciao Francesco, grazie per tutto!