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Le ricette tipiche della festa dei morti

Nella tradizione americana si festeggia Halloween, ma in Italia esistono diverse tradizioni legate al ricordo dei defunti e tante ricette tipiche della festa dei morti.

Nella cultura italiana è facile trovare accanto alle tradizioni popolari delle ricette tipiche, preparate esclusivamente per una data festa o in un certo periodo dell’anno.

Tra le ricette tipiche della festa dei morti ricordiamo zuppe di ceci, pan dei morti, frutta Martorana.. sono talmente tante le tradizioni di ogni regione d’Italia che è praticamente impossibile citarle tutte. Vediamone alcune insieme tra le più e meno famose.

1. La zuppa di ceci e costine

Zuppa di ceci e costine, ricette tipiche per la festa dei morti

In Piemonte, nelle Langhe e Monferrato, per la festa di Ognissanti ed il giorno dei morti è usanza preparare la zuppa di ceci e costine di maiale, detta anche Cisrà.

La zuppa di trippa e ceci di Dogliani, in provincia di Cuneo, viene servita durante la fiera dei Santi il 2 novembre. Proprio a Dogliani si racconta che anticamente, durante la Fiera dei Santi, i membri della Confraternita dei Battuti offrissero una ciotola fumante di questa zuppa ai pellegrini. Questi giungevano stanchi ed affaticati alla fiera, dopo aver percorso a piedi lunghissime distanze, per poter partecipare alle funzioni religiose e all’ultimo mercato prima della stagione invernale. Oggi questa tradizione viene portata avanti proprio di anno in anno.

Nella Val d’Ossola, nella sera di Ognissanti, pare fosse usanza recarsi in visita al cimitero lasciando la tavola imbandita: le anime dei defunti potevano così rientrare nelle loro case e cenare.

Il ritorno dei vivi nelle abitazioni veniva annunciato dal suono delle campane, così che i defunti potessero allontanarsi. In molte famiglie era inoltre tradizione lasciare a tavola un piatto in più per il defunto.

2. Le ossa dei morti

Le ossa dei morti sono dei biscotti tipici un po’ in tutta Italia, fatti in questo periodo dell’anno per commemorare le anime dei defunti. Tipici di Parma, dove li fanno con la pasta frolla, per poi ricoprirli di glassa di zucchero o cioccolato.

Vengono preparati anche in Veneto, con una forma oblunga e ricoperti di cioccolato. Ma anche nella provincia di Siena, dove vengono preparate le ossa dei morti con le mandorle e hanno la forma più rotonda.

In Piemonte sono chiamati os d’ mort, hanno una consistenza dura e sono a base di mandorle, o nocciole, e albume d’uovo, come i famosi brut e bon. In Liguria sono biscotti secchi fatti con farina, bicarbonato e nocciole intere a forma di grissino. In Sicilia si chiamano crozzi e vengono preparati con farina, acqua, zucchero, albume, cannella e chiodi di garofano.

Anche questa tradizione delle ossa dei morti risale a una cultura contadina, legata al rituale di offrire cibo ai morti, che nel giorno della loro commemorazione si ripresentano nelle loro case abbandonando temporaneamente l’oltretomba.

Biscotti simili alle ossa dei morti sono le fave dei morti: biscotti morbidi alle mandorle, dall’aspetto simile agli  amaretti. Si preparano in diverse regioni italiane, soprattutto del centro, in occasione della celebrazione dei defunti.

Fave dei morti, dolci tipici della festa dei Santi e dei morti
Fave dei morti, foto di Liliana Fuchs from Flickr

3. Pan dei morti

Il pan dei morti si trova nel nord Italia, pare da un’antica tradizione milanese del Quattrocento. Viene preparato con amaretti, biscotti tritati, uvetta, mandorle, cannella e noce moscata. Una volta formato l’impasto, si divide in biscotti che si cuociono in forno e poi cosparsi di zucchero a velo.

Ricetta simile quella di Brescia (pà dei morcc) e a cui viene aggiunto il cacao. Anche questo pan dei morti, secondo una tradizione contadina, veniva preparato per portare ristoro alle anime di ritorno dall’oltretomba. L’originale pan dei morti bresciano pare fosse più amaro e speziato, ma oggi la versione è più addolcita, con mandorle e frutta candita.

Pan dei morti, dolce tipico della festa dei Santi e dei morti

Tipico toscano il pan dei Santi o pan co’ Santi, viene preparato nel senese e in alcune zone della provincia di Grosseto. Un pane dolce al miele, noci, uvetta e pepe nero, ingredienti che vengono impastati con farina e acqua creando una forma di pane che viene cotta in forno. Di solito viene preparato nei primi giorni di novembre e portato avanti fino a Natale.

Pan co' Santi senese per la festa dei Santi
Foto di Francesca Guglielmero – Unadonna.it

4. Piada dei morti romagnola

La piada dei morti è un dolce tipico della tradizione romagnola, chiamata “piada” soprattutto per la sua forma rotonda, ma in realtà si tratta di una focaccia dolce ricca di uvetta e frutta secca come mandorle, noci e pinoli.

La piada dei morti è tipica soprattutto della zona di Rimini, tradizionalmente preparata per la commemorazione dei defunti, nel periodo dell’anno in cui il confine tra il mondo dei morti e quello devi vivi è sottilissimo.

Pare che, un tempo, per accogliere gli spiriti, la popolazione preparasse dei dolci d’occasione, particolarmente ricchi e sostanziosi, come quello che potrebbe essere l’antenato dell’attuale piada dei morti. Ricetta che, con qualche adattamento, è arrivata fino al giorno d’oggi. La tradizione vuole, all’interno dell’impasto, il mosto d’uva, che gli donerà un colore e un profumo inconfondibile.

Piadina dei morti romagnola – foto da Romagnazone

5. Il grano dei morti

Tipico dolce tradizionale pugliese è il grano dei morti o grano cotto: una specialità del foggiano legata alla commemorazione dei defunti.

Un dolce molto rustico e contadino, un vero inno alla vita: gli ingredienti principali sono grano e melograno, entrambi simboli del ciclo vitale. Il grano simboleggia il nutrimento e il ciclo di vita e morte, il melograno rinascita e vita. Pare che un tempo questi ingredienti venissero riposti nelle tombe dei morti per un loro nutrimento e una speranza di resurrezione.

Il grano cotto viene fatto in casa esclusivamente per la festa dei morti e consumato in famiglia, per ricordare i propri cari. Insieme al grano cotto e al melograno vengono usate noci, cioccolato fondente e vincotto, versato sul momento prima di essere gustato.

La tradizione del grano dei morti è presente anche in altre regioni del sud come la Calabria e la Basilicata, dove viene chiamato “u gran cutt”.

Il melograno per il grano cotto, festa dei morti

6. La frutta Martorana

In Sicilia, tra le ricette tipiche della festa dei morti, la famosa frutta Martorana, scenografica pasta di mandorle a forma di frutta. Ma anche i pupi di zucchero, statuette di zucchero dalla forma umana che rievocano figure tradizionali e personaggi tipici del teatro dei pupi siciliani.

In Sicilia la commemorazione dei defunti è molto sentita. Gilda ci racconta sul suo blog le tradizioni siciliane legate a questo giorno di festa.

La tradizione a Palermo prevede che, per questa festa, i genitori regalino ai bambini questi dolci e giocattoli, dicendo loro che sono stati portati in dono dalle anime dei defunti.
I pupi di zucchero vengono poi presentati a tavola con il cannistro, un cesto pieno di biscotti, frutta secca, ceci tostati e semi di zucca essiccati, melograni e la già citata frutta Martorana.

La frutta Martorana
Frutta Martorana, foto da Wikipedia, di Dedda71

I papassini sardi

papassini conosciuti anche come pabassinas o papassinos, sono dei dolci tipici sardi che si preparano in autunno, per la festa di Ognissanti, ma anche per Natale e Pasqua.

In gran parte della Sardegna la tradizione vuole che i bambini siano soliti festeggiare Is Animeddas, Su mortu mortu, Su Prugadoriu o Is Panixeddas a seconda delle zone. Andando di casa in casa per le vie di paese, chiedono doni per le anime dei defunti. I doni sono soprattutto frutta secca, mandarini, castagne e biscotti, tra cui i papassinos.

Questi dolcetti prendono il nome dall’uva passa, che in sardo viene chiamata papassa, di cui sono ricchi. Cambiano leggermente a seconda delle zone, nella forma e negli ingredienti, ricoperti o meno con la glassa di acqua e zucchero.

Papassinos sardi, ricette tipiche della festa dei morti

Queste sono solo alcune delle tante tradizioni italiane per la festa dei morti e dei Santi. Se ne conoscete altre, scrivetemi un commento qui sotto per raccontarmele!

Francesca Guglielmero

Francesca Guglielmero

Nata nel 1992 ad Alessandria, laureata triennale in Comunicazione e magistrale in Informazione ed Editoria a Genova. Scrivo di cucina tipica del territorio, soprattutto piemontese e ligure. Mi occupo di scrittura per il web, creazione di contenuti SEO friendly e fotografia di cibo e still life.

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